Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

martedì 15 gennaio 2013

Spock's Beard

SPOCK’S BEARD - X
Music Theories Recordings
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd - 2010



Per essere una band di Rock Progressivo esercitante dagli anni ’90, arrivare oggi al decimo disco in studio è comunque un traguardo ragguardevole, sicuramente un risultato che tanti non possono permettersi. E dire poi che hanno perso un solo componente strada facendo….ma che pezzo! Neal Morse è un artista che non si può fare a meno di associare ai suoi ex Spock’s Beard, in quanto ne è stato il leader e compositore principale. Gli Spock’s Beard sono presenti dal 2003 nella formazione a quattro e sono sempre quattro i dischi che proseguono il nuovo percorso composto da un Prog tecnico ed allo stesso tempo molto orecchiabile, come lo stile americano ci insegna. Il merito che attribuisco loro è senza ombra di dubbio di aver saputo unire tecnica a buone melodie, così che molta nuova linfa si è potuta aggiungere ad un misero mercato dal nome Progressive Rock.
Hanno sicuramente maggiorato l’interesse attorno a questo fenomeno musicale di nicchia, il tutto con nobiltà e coerenza. Personalmente non sono rimasto folgorato dal nuovo percorso post Neal, non si può certo far finta di nulla, è fin troppo evidente la mancanza di certe strutture sonore, tuttavia il songwriting in questo nuovo “X” è fresco e ben si lascia ascoltare.
Sempre Genesis e Beatles come fonte d’ispirazione, ma la band si sforza ogni volta nel cercare una vera e propria identità, secondo me quasi raggiunta. D’Virgilio ha preso definitivamente padronanza al microfono, a dimostrazione di un vero talento finalmente libero alla luce del sole, altrimenti soffocato dall’enorme personalità del suo predecessore.
Con “X” andiamo ad ascoltare settantuno minuti di musica Rock sinfonica suddivisa in sette tracce, fra le quali si contraddistingue “Edge Of The In-Between”, suite apripista. Musica impeccabile come il loro stile, senza sbavature, emozionante e a tratti enfatica.
Oggi gli Spock’s Beard hanno trovato questo equilibrio fra melodie radiofoniche e complesse fughe strumentali, corrono solamente un rischio, di scontentare probabilmente i fans più Progressivi, quelli di vecchia data. Sorvolo oramai sull’inutilità completa degli artwork che supportano il disco, tanto per leggerli oggi non servono più le lenti, ma i microscopi.
Vecchio vinile…..come mi manchi! (MS)


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