Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

martedì 15 marzo 2011

Platitude

PLATITUDE - Silence Speaks
Metal Heaven

Genere: Heavy Metal Prog
Supporto: cd - 2006


Gli svedesi Platitude con “Silence Speak” sono al terzo sigillo della loro carriera incominciata nel 1995. La strada intrapresa con il precedente “Nine” è a grandi linee quella che ripercorrono oggi, un Power Metal sempre elegante con sprazzi Progressivi, grazie soprattutto alle tastiere di Kristofer Von Wachenfeld.
La voce di Erik Blomkvist sale alta sin dal primo brano “Tell The Truth”, ben si amalgama con la potente chitarra di Gustav Kollerstrom. Ancora meglio nella successiva title track “Silence Speaks”, cambi di tempo si stagliano con semplicità in tutto il proseguire della composizione, alternandosi a brevi sfuriate di chitarra. Le linee vocali sono sempre ottime, anche in “Nobody’s Hero”, canzone semplice, forse anche troppo, ma pur sempre gustosa. La ritmica pratica scorribande in “Empty Inside”, i Platitude sembrano trovarsi meglio quando si addentrano in queste partiture Metal Prog quasi alla Savatage. Andreas Brobjer alla batteria e Patrik Jansson al basso sono una garanzia. Gli svedesi sono capaci anche di inoltrarsi in territori più oscuri, dove solo la musica sa accompagnarti, con “Fear ( It’s Over Now) sicuramente guadagnano punti, gli stessi che però perdono in “Don’t Be Afraid”, troppo sfruttato e da riempitivo.
Per fortuna sembra essere solo una parentesi, infatti “Falling Down” pur non essendo epocale riesce ad ammaliare l’ascoltatore scuotendolo fra ritmiche sostenute alternate ad un ritornello melodico dalla ruffiana natura. “After The Storm” gioca per l’ennesima volta con i cambi di tempo e ha il merito di farci cantare con loro, dei Platitude si può dire di tutto tranne che non conoscano il mestiere. “Walk With Me” ce li mostra nel pieno delle loro capacità artistiche, pezzo adrenalinico e di classe. Il disco si chiude con i sette minuti di “You”, davvero un ottimo finale per un lavoro che a tratti sa raccontare grandi storie ma che spesso si lascia trasportare dalla scontatezza.
Il gruppo sembra in un momento di transizione, quale sarà la strada che percorreranno in futuro? Si avvicineranno di più verso il Metal Prog? Noi sapremo attendere, per ora gustiamoci questo disco che archivierei con una più che meritata sufficienza. MS


Nessun commento:

Posta un commento