Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

giovedì 3 ottobre 2013

Porcupine Tree

PORCUPINE TREE  - Signify
Delirium
Genere: Rock Psichedelico
Supporto: cd - 1996



La carriera dei Porcupine Tree è un crescendo stilistico davvero impressionante. Iniziata come one man band da Steven Wilson, nel tempo acquisisce componenti e credibilità.
Strabiliante questo crescendo, anno dopo anno la maturazione e la personalità si rafforzano sempre più. Pur restando dentro la Psichedelia lisergica, “Signify” equilibra alla perfezione le sonorità eteree con una buona dose di melodie facilmente assimilabili, un nuovo passo verso una differente mutazione… l’ennesima. Le chitarre suonano più Hard e la ritmica più incalzante, Dunque non solo Pink Floyd, punto di riferimento per i Porcupine degli anni ‘90. La band sembra rodata ed oliata a puntino dalle numerose date live. Non si può restare indifferenti all’ascolto della title track o avanti alle ottime intuizioni sonore di “Sleep Of No Dreaming”. Steven alterna il cantato soave ed aureo al quale ci ha abituati, a quello più tradizionale, adatto a brani più commerciali. Questo lavoro dimostra che si può essere alternativi e psichedelici anche toccando suoni più popolari. Altre gemme da ascoltare con attenzione sono “Waiting Phase One & Two”, dieci minuti che portano la band a fare capolino anche nel Progressive Rock. Ora nel sound della band si aggirano anche i King Crimson a dimostrazione della cultura musicale in loro possesso. Il pubblico aumenta anche grazie a questo stile unico e riesce a mettere d’accordo anche diverse generazioni. In parole povere nel 1996 i Porcupine Tree non hanno una collocazione stilistica ben definita rispetto i canoni di allora, persino gli scribacchini di settore vanno in difficoltà nel catalogarli. “Signify” è un altro lavoro oscuro, malinconico ma con ampie schiarite, come quelle di “Every Home Is Wried”, dove la band fa buon uso di coralità studiate, le quali diventeranno anche in futuro un marchio di riconoscimento. Chiude un brano grandioso ed etereo,”Dark Matter”, nove minuti di godimento ad occhi chiusi. Questo disco lascerà un segno nella personalità di Wilson, la mutazione proseguirà negli anni, ma il carattere e lo stile si sono formati qui. (MS)

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