Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

giovedì 23 giugno 2011

Intercettazioni telefoniche

Procura Napoli ad Alfano: 'Su intercettazioni decidono i giudici'

Ministro: 'Intercettazioni penalmente irrilevanti' Cicchitto: 'Va fermato il gioco al massacro'

23 giugno, 20:26 (Ansa.it)

                                            

La Giunta per le Autorizzazioni della Camera ha rinviato ieri l'esame della richiesta di autorizzazione all'arresto trasmessa dal Gip di Napoli nei confronti di Alfonso Papa, il deputato Pdl coinvolto nell'inchiesta sulla P4 insieme a Luigi Bisignani. Quest'ultimo secondo la guardia di finanza aveva rapporti assidui con una quindicina di uomini politici. In primo luogo Daniela Santanché e Franco Frattini, poi fra gli altri Lorenzo Cesa, Raffaele Fitto, Mario Baccini, Stefania Prestigiacomo, Denis Verdini, Micaela Biancofiore, Clemente Mastella. Nell'interrogatorio del 28 marzo scorso Bisignani aveva detto ai pm di essersi "speso oltremodo per far ottenere la nomina a sottosegretario a Daniela Santanché".
ALFANO: INTERCETTAZIONI PENALMENTE IRRILEVANTI - 'Tutte le intercettazioni che leggiamo oggi sui giornali (relative all'inchiesta P4,ndr),oltre a non essere penalmente rilevanti, non sono gratis. Il debito accertato nei confronti delle ditte e degli operatori telefonici é di un miliardo di euro". L' ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, intervenendo alla tavola rotonda di Confindustri sui costi della giustizia. Alfano ricorda che nell'ottobre del 2008, pochi mesi dopo il suo arrivo al dicastero di via Arenula, le ditte che fornivano il materiale per le intercettazioni avevano minacciato di bloccare il servizio perché non pagate da troppo tempo dal Ministero della Giustizia. Dopo una serie di interventi disposti dal ministro Alfano, "i costi delle intercettazioni sono diminuiti nel loro importo complessivo di un terzo e questo - ha sottolineato il guardasigilli - grazie alla strategia del fiato sul collo" sulle ditte stesse che per uguali servizi applicavano diversi prezzi in differenti uffici giudiziari. "Abbiamo anche accertato - ha sottolineato Alfano - che il debito accertato nei confronti delle ditte e degli operatori telefonici ad oggi ammonta ad un miliardo di euro. Si tratta di servizi giusti, perché le intercettazioni si devono fare, ma non sono certo gratis".
LEPORE: RILIEVO INTERCETTAZIONI COMPITO PM E GIP - ''La rilevanza o meno delle intercettazioni va valutata dal magistrato requirente e dal giudice giudicante, cosa che e' regolarmente avvenuta'': e' quanto dice all'ANSA il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, commentando le dichiarazioni fatte oggi dal ministro Angelino Alfano, che ha parlato di ''irrilevanza penale'' delle intercettazioni dell'inchiesta P4. ''Eravamo obbligati a depositare le intercettazioni - prosegue il procuratore - per metterle a disposizione della difesa''. Quanto alla spesa, ''e' chiaro - dice Lepore - che le intercettazioni hanno un costo, nulla e' gratis. Se il governo pensa che gravino troppo sul bilancio, le vieti. Sono certo - conclude il procuratore - che il ministro Alfano, persona intelligente e preparata, voleva solo rivolgere un invito a limitare le intercettazioni per la crisi economica, ma la crisi non puo' bloccare il lavoro dei magistrati''.
 
LEPORE: IN CAMPO TRE MAGISTRATI TRA PIU' VALIDI - ''Mi dispiace degli attacchi fatti ai colleghi, soprattutto a Woodcock, per l'indagine in corso. Si tratta di un'inchiesta robusta, importante, nella quale Woodcoock e' affiancato da Francesco Curcio e il loro lavoro e' coordinato dall'aggiunto Francesco Greco. Sono in campo, dunque, tre nomi tra i piu' validi dell'ufficio''. Il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, interpellato dall'ANSA, difende l'inchiesta che in questi giorni sta scuotendo l'Italia e ribadisce la solidarieta' ai tre magistrati che molte testate stanno attaccando.
 
CICCHITTO, VA FERMATO GIOCO AL MASSACRO - ''Il problema c'e' poi, come procedere, sara' un elemento di riflessione. Lo scandalo e' la pubblicazione di intercettazioni che attendono perlopiu' alla vita politica e privata di singoli individui. E' un gioco al massacro che va fermato''. Il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, risponde cosi', ai cronisti, alla domanda se il Pdl ha davvero intenzione di riformare il sistema delle intercettazioni. Cicchitto e' dunque molto critico nei confronti di questa inchiesta sulla P4 dalla quale stanno emergendo queste intercettazioni pubblicate poi su tutti i giornali. Secondo lei e' un modo per mettere ancora piu' in difficolta' il governo Berlusconi? ''Io dico solo - ha ribatte Cicchitto - che se venissero intercettati tutti i vari lobbisti che sono in azione sulla scena politica nazionale, ci sarebbe senz'altro un panorama di informazioni un po' piu' ampio...''.

FRATTINI, PUBBLICAZIONI INDEGNE E ILLEGALI
- La pubblicazione "di conversazioni politiche, perché di questo si trattava, è assolutamente indegno e illegale". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, riferendosi ai colloqui con Luigi Bisignani intercettate nell'ambito della cosiddetta P4. Frattini ha sottolineato che "quello che ho detto al telefono lo avrei potuto dire anche in pubblico" perché "si trattava di vicende politiche e di partito che per questo hanno attirato tanta attenzione". Quindi, ha aggiunto, "la sostanza non mi preoccupa, ma" al contrario è "il modo e i toni di questa diffusione massiccia, proprio di quello che il magistrato aveva tracciato dall'indagine ritenendolo irrilevante. Per me non cambia niente, è il principio scandaloso".
 
DG RAI IN CDA, SARA' AVVIATA INDAGINE INTERNA  - La Rai avvierà un'indagine interna sul caso P4. Lo avrebbe annunciato - a quanto si apprende - il direttore generale Lorenza Lei durante la riunione del consiglio di amministrazione, in corso a Viale Mazzini.


COPASIR CHIEDE A PROCURA NAPOLI ATTI SU SERVIZI SEGRETI  - Il Copasir, su proposta del presidente Massimo D'Alema, ha deliberato oggi di richiedere alla procura della Repubblica di Napoli gli atti - che possano interessare le competenze di controllo del Comitato sull'attivita' dei servizi di intelligence - del procedimento penale che la procura sta conducendo per i reati di favoreggiamento e di divulgazione di segreti d'ufficio. Nella riunione di oggi si e' poi svolta una discussione sulla impostazione della relazione annuale al Parlamento.

'L'ESPRESSO', APERTO FILONE D'INCHIESTA ANCHE A MILANO
- Dopo Napoli e Roma, anche Milano apre un'inchiesta sulla P4 e sulla rete di Luigi Bisignani. Lo si apprende da un'anticipazione de 'L'Espresso', secondo la quale della vicenda si occuperebbe Francesco Greco, gia' pm del pool di Mani Pulite, che indago' sulla maxitangente Enimont e sul ruolo svolto nella vicenda dallo stesso Bisignani. Secondo 'L'Espresso', il pm milanese starebbe studiando gli incartamenti ricevuti da Napoli e tra le ipotesi ci sarebbero eventuali reati finanziari. In particolare, a Milano si indagherebbe sia sul rapporto tra Alfonso Papa e l'immobiliarista Vittorio Casale sia su eventuali affari tra Bisignani e il finanziere Gianluca Di Nardo, il cui nome e' finito nelle intercettazioni sulla P4.

PDL LAVORA PER STOP ABUSO PUBBLICAZIONI 
- Il caso del deputato del Pdl Alfonso Papa coinvolto nell'inchiesta P4 ha fatto tornare alla ribalta il tema delle intercettazioni. L'idea, spiegano alcuni berlusconiani, è quella di riuscire a fermare "l'abuso che si fa delle loro pubblicazioni sui giornali anche quando non hanno alcuna rilevanza penale". Nel Pdl, si precisa, non si è mai smesso di parlare della necessità di un provvedimento di legge in questo senso, ma ora, dopo che sono finite su tutti i giornali "soprattutto vicende private", non si può più rimanere "con le mani in mano". Così, in una serie di riunioni, tra cui una oggi (ieri, ndr) all'ora di pranzo tra alcuni 'vertici' del Pdl, si sarebbe deciso di rimettere in agenda il tema. C'é chi suggerisce di tirare fuori dal cassetto il progetto di legge già approvato al Senato e ora in stand-by alla Camera e c'é chi azzarda l'ipotesi più 'hard' del decreto. L'importante, si aggiunge, è che ci sia un intervento al più presto per bloccare "questo abuso inaccettabile". Il mezzo con cui realizzarlo è ancora oggetto di dibattito.

BISIGNANI, MI SONO SPESO PER SANTANCHE' SOTTOSEGRETARIO - "Mi sono speso oltremodo per far ottenere la nomina a Sottosegretario a Daniela Santanche". Luigi Bisignani ammette nell'interrogatorio del 28 marzo scorso davanti ai pm di Napoli che indagano sulla P4 di aver agito su componenti del governo e della maggioranza per far sì che l'ex candidata premier de La Destra poi passata al Pdl entrasse nella squadra di Berlusconi. "Confermo che nella prima fase, e cioé fino al maggio 2009, ho cercato di dare una mano alla società di pubblicità della Santanché", premette Bisignani, che poi aggiunge: e "confermo di essermi speso oltremodo per far ottenere la nomina a sottosegretario della Santanché, soprattutto chiesi a Bocchino, a Ronchi e a La Russa di far cadere il 'veto' di Fini sulla nomina".

PM A CACCIA DI ALTRE 'TALPE' TRA FORZE DI POLIZIA - Non solo il carabiniere del Ros Enrico La Monica o 'peppe la guardia', il poliziotto Giuseppe Nuzzo (nei confronti del quale però il Gip di Napoli non ha disposto alcun provvedimento ritenendo non sufficienti gli elementi raccolti dalla Procura): secondo i magistrati Francesco Curcio e Henry John Woodcock c'é almeno un'altra 'talpa' che ha fornito le informazioni riservate sulle indagini in corso al parlamentare del Pdl Alfonso Papa, nei cui confronti è stato chiesto l'arresto alla Camera. Ed è questa talpa che, ora, i magistrati stanno cercando. Con la prima fase dell'inchiesta sulla P4, che ha portato agli arresti domiciliari il consulente Luigi Bisignani - l'uomo con cui mezzo Palazzo aveva rapporti quotidiani - praticamente conclusa, i pm si stanno infatti ora concentrando su alcuni spunti emersi durante le indagini, ma non ancora approfonditi. Uno di questi è quello che riporta ai Rolex 'nudi' regalati da Papa e acquistati sul mercato nero; l'altro, invece, punta dritto a smascherare chi, in questi mesi, avrebbe continuato a fornire notizie sulle indagini agli indagati. A confermare il sospetto dei pm è stato lo stesso Bisignani durante l'interrogatorio davanti al Gip. "Lavitola mi disse minaccioso - avrebbe sottolineato il consulente - che sapeva che io ero stato ascoltato dai magistrati". Da chi lo avrebbe saputo? Anche per questo motivo i magistrati presenteranno venerdì l'appello al Riesame (le difese stanno invece ancora studiando le carte) contro la decisione del Gip che non aveva accolto le richieste di misure cautelari in relazione all'ipotesi di reato di associazione per delinquere. Un'associazione segreta, intenta a raccogliere informazioni riservate e esercitare pressioni e ricatti su esponenti del mondo politico e economico. Dall'interrogatorio di Bisignani davanti al Gip, intanto, emergono nuovi particolari sul ruolo e sui rapporti con il Potere del consulente. Per esempio la "sudditanza", come la definisce un inquirente, dell'ex direttore generale della Rai Mauro Masi nei confronti di Bisignani. "A Masi suggerii: prendi la pratica Santoro e portala in consiglio di amministrazione. Se non te lo fanno mandare via, vai via tu".E ancora: Gli dissi: non andare in Rai, non è posto per te, è un posto particolare". Quanto ai rapporti con Papa, Bisignani ha spiegato al Gip che l'ex pm non lo mollava un attimo: "mi cercava spesso, mi chiamava. Mi diceva sto arrivando, aspettami giù...". E ha raccontato anche il motivo: la sua determinazione ad entrare in politica. "Che volesse fare il deputato lo sapevamo tutti. Era una questione di posizione in lista, lui non era soddisfatto della posizione in lista, ma su questo non feci nulla". Per la candidatura parlò invece con il sottosegretario Gianni letta e con Verdini. Tanto che il coordinatore del Pdl gli diede il via libera: "mi rispose: magistrati e avvocati sono ben accetti". Al Gip Luigi Giordano, Bisignani ha infine parlato dei rapporti con Dagospia e di quelli del direttore de 'L'Avanti!' Valter Lavitola. "Di D'Agostino conosco bene la moglie, il papà era un collaboratore di Andreotti...Dagospia all'inizio era un sito di gossip, poi il presidente Cossiga cercò di farlo diventare un sito di notizie. Io dicevo a D'Agostino di andare calmo, ero assolutamente contrario a un certo tipo di articoli, alla macchina del fango". Lavitola, invece, "é un vecchio militante socialista in ottimi rapporti con tanti ex socialisti oggi nel Pdl, come Fabrizio Cicchitto. Credo che abbia rapporti con il presidente Berlusconi".
 
TUTTI I POLITICI PENSANO A TUTTO TRANNE AI PROBLEMI VERI DELL'ITALIA. NON FACCIO DEMAGOGIA, BASTA CHE LEGGETE TUTTI I GIORNI LE NOTIZIE DI ANSA.IT (non dei partiti) E GODETE DELLE LORO PERFORMANCE. MA SE LE INTERCETTAZIONI SONO IRRILEVANTI COME DICE ALFANO, MA ALLORA, PERCHE' SI PREOCCUPA? SE C'E' UNA COSA CHE MI DA FASTIDIO E' ESSERE PRESO PER I FONDELLI.
ALLORA: INTERCETTAZIONI??? BEN VENGANO, SE IO SONO UNA PERSONA ONESTA NON NE HO PAURA...E VOI? (Massimo Salari)

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