Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

giovedì 6 ottobre 2011

Brazen Abbot





BRAZEN ABBOT - Live and Learn
SPV

Genere: Hard Rock/AOR
Supporto: cd - 1995


La nostrana Frontiers Records è cresciuta in professionalità e si è specializzata nei generi Hard Rock ed AOR. Distribuisce artisti  molto validi e ci propongono nuovi dischi sempre all’altezza della situazione, raramente con scarsi risultati. Questa non è una sviolinata, ma una realtà inoppugnabile agli occhi di tutti. In questo caso ci troviamo in mano delle ristampe di un artista che molto ha fatto parlare di se e delle sue collaborazioni, il chitarrista bulgaro Nikolo Kotzen e dei suoi Brazen Abbot.
L’occasione è dettata dal decennale della nascita del gruppo, sorto grazie anche alla partecipazione  degli ex Europe  Ian Haughland e Mic Michaelis oltre che dai due cantanti Göran Edman e Thomas Vikström (Candlemass).
Questo “Live An Learn” è il loro debutto del 1995, ben prodotto e altresì registrato, accolto dal pubblico Hard Rock ed AOR con grande entusiasmo.
In esso si possono ascoltare diversi momenti di altissima qualità, non esistono nemmeno attimi di riempimento, il cd viaggia sempre su binari precisi e mai noiosi.
Si comincia con “Extraordinary Child”  ed il suo Hard Rock sostenuto. I cori ricordano molto gli anni ’70 e la chitarra di Nikolo è da manuale.
Con “No Way Out Of Nowhere” c’è un Hammond che fa da sottofondo e che lascia trapelare la riuscita assimilazione dei Brazen Abbot della lezione dei vecchi maestri di un genere che sembra non avere tempo.
Le sonorità si placano con “Live And Learn”, la ballata è sensuale e l’emozione diventa grande quando nel finale gli strumenti si alzano d’intensità.
Prima accennavo a dei maestri come ad esempio i Deep Purple o i Raimbow, infatti proprio questi fanno da musa a “Russian Roulette”, ma la bravura dei Brazen Abbot sta proprio nel saper personalizzare il tutto con estrema semplicità.
L’interesse rimane sempre alto, ci sono momenti dove la gioia di vivere trapela da ogni singola nota (“Clean Up Man”), altri più Rock & Blues (“Big Time Blues”), anche sfumature Country (“Feeling Like A Rolling Stone”) e persino richiami ai Bon Jovi (“When Novembre Reigns”).
Non ci resta dunque che ringraziare la Frontiers per averci ridato la possibilità di assaporare nuovamente questi momenti e io direi questa volta di non lasciarseli più sfuggire.

BRAZEN ABBOT - Eye Of The Storm
Frontiers
Genere: Hard Rock/ AOR
Supporto: cd - 1996

Prosegue nel 1996 l’avventura artistica del Bulgaro Nikolo Kotzen. Certamente un impresa ardua bissare i fasti del talentuoso debutto “Live And Learn”, ma i nostri ci provano e riescono addirittura a migliorarsi, grazie agli arrangiamenti molto curati. Dietro al microfono si alternano le due voci di Göran Edman e Thomas Vikström (Candlemass).
Ci sono brani granitici, ma come sempre con un occhio di riguardo alla melodia, sempre molto curata. Nulla da eccepire sulla prova strumentale del gruppo, sin dall’iniziale “Eye Of The Storm”, dove si mettono in chiaro le intenzioni. Con un introduzione quasi etnica si presenta “Twist Of Fate” nel suo incedere irresistibile. Quando il Rock riesce a farti muovere nulla riesce a fermarti, nemmeno il successivo lento “Fool In Love” in cui ci addentriamo nei meandri dei nostri sentimenti. Altro momento molto sentito da Nikolo & company è “Line Of Fire”, dove la sezione ritmica è secca e trascinante. L’Hard Rock è molto orecchiabile, gioia per gli amanti del genere. L’aria si fa più giocosa in “Wake Up Everybody” ed è anche legata ad un passato storico più importante, da ascoltare ad alto volume. I momenti di straordinaria musicalità proseguono nel ricercato pezzo “Everything’s Gonna A light”, non proprio una ballata, ma dalle caratteristiche molto simili. Il cd prosegue nell’insegna della solarità, “Common People” è un momento felicemente contagioso.
Si dice poi che  il Rock è la musica del diavolo, “The Road To Hell” ci indica proprio la strada, ma sempre con classe. C’è tempo ancora per altri tre brani, una ballata non troppo smielata dal titolo “Restless In Seattle”, un brano standard , “Highway Cindy” e la bella conclusiva “I’ll Be There Or You”. Ennesimo centro di Nikolo e una buona idea questa della Frontiers di ristampare un disco del genere, oggi c’è sempre più bisogno di musica vera. Evviva il decennale dei Brazen Abbot.



BRAZEN ABBOT - Bad Religion
Frontiers
Genere: Hard Rock/AOR
Supporto: cd - 1997


Questo disco nasce prima del nuovo progetto di Nikolo Kotzen dal nome Nostradamus, opera Rock ispirata dalla storia del veggente francese, esattamente  nel 1997, un anno dopo il precedente “Eye Of The Storm”.
Ancora una volta non possiamo fare a meno di sottolineare la buona produzione ed un gusto per gli arrangiamenti molto elevato. Il genere Hard Rock, molto caro a gruppi come Rainbow, Deep Purple e compagnia bella è ben rappresentato da questo lavoro, soprattutto grazie all’apporto dell’immortale Joe Lynn Turner.
Si incomincia con “The World’s Crazy” ed il suo Heavy Rock dal ritornello Saxon anni ’80 ed a proposito del gruppo di Biff Byford segue proprio “Nightmares”, ma li ricorda solo per il titolo perché nella musica è completamente differente. Un inno alla potenza melodica.
Nikolo ci riscalda l’anima con “Two Of A Kind”, un lento al limite del Blues con coralità sopra le tastiere, tutto emotivamente di forte impatto. Siamo coscienti già a questo punto dell’ascolto che il disco viaggia su alti livelli, “I Will Rise Again” con le sue chitarre melodiche lo conferma.
Si respira energia pulita con “Day Of The Eagle” e si ritorna in sonorità rilassate con “We Don’t Talk Anymore”, gioia per tutti coloro che amano le ballate.
Ed ora sveglia, giù dalle brande! Siamo a cavallo dell’Hard Rock più potente con “Wings Of A Dream”, che ci conduce verso la title track ”Bad Religion”. Nel brano le tastiere ritornano ad essere importanti, così come le coralità di sottofondo.
Ci sono classicismi in “Father To Child”, quasi alla Royal Hunt, mentre un altro momento pacato ha il nome di “Love Is On Our Side”. Chiude il pezzo più ricercato, “Empire Of The Sun”. Come dicevo all’inizio, successivamente Nikolo si dedicherà al progetto Nostradamus per poi ritornare in pratica sei anni dopo con l’ottimo “Guilty As Sin”.
“Bad Religion” è un disco veramente buono e non avaro di emozioni, peccato lasciarselo nuovamente sfuggire, approfittiamo di questa ristampa

BRAZEN ABBOT - A Decade of B. A.
Frontiers

Genere: Hard Rock/AOR
Supporto: cd - 2005


Il talentuoso chitarrista bulgaro Nikolo Kotzev si ripresenta all’attenzione del pubblico con questo nuovo live, anche in versione dvd, per la gioia di coloro che amano il classico Hard Rock. Per chi non lo conoscesse diciamo che Nikolo vive in Finlandia e dopo aver abbandonato la sua prima band dal nome Baltimoore decide di formare nel 1994 i Brazen Abbot. Esordiscono con un live dal titolo “ Live E Learn” e addirittura dietro al microfono troviamo tre clamorosi cantanti, Glenn Hughes (Deep Purple), Göran Edman (ex-Yngwie Malmsteen, Kharma) e Thomas Vikström (ex-Candlemass, Stormwind), e mezza band degli allora sciolti Europe. Ovviamente con cotanto ben di Dio il successo è pressoché garantito.
Nel successivo “Eye Of The Storm” troviamo ancora tre cantanti, ma questa volta al posto di Hughes un nuovo ingresso, Joe Lynn Turner, ex Raimbow, Malmsteen e Deep Purple. Sempre di granitico Hard Rock si tratta e così pure nel successivo “Bad Religion” del 1997.
A questo punto, dopo tanto girovagare in tournèe di successo, Nikolo decide di cambiare qualche cosa nella sua carriera di artista e scommette su di un nuovo progetto dal nome Nostradamus. Sempre circondato da validi artisti come Glenn Hughes, Göran Edman, Joe Lynn Turner, Mic Michaeli, John Levén, Ian Haughland ed anche Jørn Lande, nel 2001 esce con il disco omonimo.
Ma per sentir parlare nuovamente dei Brazen Abbot bisogna attendere ben sei anni , fino al 2003, e l’attesa vale la pena, “Guilty As Sin “ è un ottimo disco di puro Hard Rock.
Tutta questa premessa per far intuire cosa ci attende in questo live dal titolo “ A Decade Of Brazen Abbot”.
La produzione non è che sia delle migliori, ma forse non è un caso, probabilmente si vuole lasciare tutto volutamente grezzo per far respirare al meglio le atmosfere primordiali del concerto. Il virtuoso chitarrista non è uno che si perde in asfissianti sviolinamenti, ma bada terribilmente al sodo e dire poi che di violini se ne intende per davvero….
A volte predilige riff massicci, per intenderci alla Savatage, come nella canzone “Mr. Earthman”. Il risultato è gradevole ed anche il pubblico sembra apprezzare.
La voce di Turner è bella, non lo scopro di certo io, ma verso la fine del concerto sembra leggermente pagare pegno, vedi il brano hit per eccellenza “I Surrender” dei Raimbow.
Molto Deep Purple' sound in qua ed in là (“One Life To Live” tanto per citarne una) e questo grazie anche alle tastiere di Lars Pollock il quale si esibisce anche in un pregevole assolo nella metà del concerto.
Anche la sezione ritmica di Thomas Broman (batteria) e Wayne Banks è da prima linea e come in ogni concerto Metal che si rispetti ecco servito anche il Drum solo.
Pesante Blues in “Guilty As Sin”, grezzo Hammond in “Supernatural” , che mi ricorda qualcosa dei Whitesnake e ritornello accattivante in “Can’t Let You Go”.
Riff granitici dunque, ma non mancano per questo assolo di chitarra da manuale, comunque sia Nikolo resta pur sempre un virtuoso. Poteva mancare il ballatone di turno? Certo che no, ecco serviti i più romantici con “I’ll Be Free”. Non poteva nemmeno mancare la bonus track, ed allora registrata in studio ecco la bella e dolce “Love Is On Our Side”.
Sembra proprio che i Brazen Abbot non abbiano voluto far mancare nulla ai propri fans, e secondo me ci sono riusciti in modo più che sufficiente. Questo live può far piacere a molti ascoltatori di Hard Rock, certamente non fa gridare al miracolo ma nell’insieme è un prodotto più che onesto. Sono curioso di attenderli nella prossima uscita da studio, vedremo, o meglio, ascolteremo…. MS


BRAZEN ABBOT - My Resurrection
Frontiers

Genere: Hard Rock/AOR
Supporto: CD - 2005



Il 2005 sembra essere un buon anno per le uscite Hard Rock, quasi tutte di elevata qualità. La Frontiers si è fatta portabandiera di questo andamento e noi ne prendiamo felicemente atto. Dopo la buona prova dal vivo con tanto di uscita CD e DVD dal titolo “A Decade Of Brazen Abbot”, ecco a meno di un anno il nuovo disco da studio del chitarrista Bulgaro Nikolo Kotzev.
Questa volta l’axe man si circonda di ben quattro cantanti, il fedele Joe Lynn Turner (Rainbow, Deep Purple, Malmsteen), Goran Edman (Malmsteen), Tony Harnell (TNT e Starbreaker) e Erik Martensson (Eclipse). Ma non solo, con i Brazen Abbot questa volta collabora anche una vera orchestra, la Sofia String Orchestra, composta da ben trentuno elementi. Completano la formazione Nelko Kolarov alle tastiere, Wayne Banks al basso e Mattias Knutas alla batteria.
Il primo brano, “My Resurection”, è cantato da Turner e comincia sotto un brutto temporale. Questo è un classico dell’ Hard Rock, grintoso e massiccio. Nikolo elargisce un assolo potente, il disco incomincia proprio bene. In “Bad Madman” è Goran Edman a cantare il mid tempo anatemico che ricorda in certi passaggi il classicissimo “Kashmir” dei divini Led Zeppelin. “Godforsaken” ha un ritmo più alto e la prova vocale di Harnell è buona. A questo punto ci si rende conto che ad essere protagonista di questo disco non è il singolo cantante o il chitarrista, ma bensì il brano. Tutti lavorano per un'unica causa, la riuscita di un buon disco, senza fare a gara per essere la primadonna. Con questo il prodotto ci guadagna.
Se proprio si vuole cercare il pelo nell’uovo troviamo Turner leggermente sopra gli altri cantanti, ma si sa, la classe non è acqua!
L’orchestra è stata poco sfruttata, ma nell’insieme forse va bene così. Ci sono anche buoni lenti, come “Dreams”, cantato da Turner, leggero ed impalpabile proprio come un bel sogno, “The Shadows” e “Shades Of Grey”, altri grandi momenti con una buona chitarra. In generale buoni brani che sicuramente faranno la gioia degli appassionati dell’ Hard Rock. Complimenti a Nikolo e complimenti alla Frontiers, finché ci sarà questa passione il genere non morirà mai! MS

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