Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

venerdì 25 novembre 2011

Alien

ALIEN - Dark Eyes
Frontiers

Genere: AOR- Melodic Rock
Supporto: cd - 2005



Questo è il ritorno di uno dei gruppi Rock svedesi più maturi, in auge dal lontano 1987: gli Alien. Veterani e non a caso autori di un Melodic Sound molto maturo e personale. La loro carriera è ricca di soddisfazioni, brani che si presentano ai primi posti della classifica in patria ed in alcuni casi proprio al numero uno, numerose date dal vivo fra cui alcune registrate in cd come quelle di Stoccolma ed in Giappone.
La voce di Jim Jidhed e la chitarra di Tony Borg, fondatori del gruppo sennonché compositori dei brani, sono il cardine degli Alien, un vero marchio che rappresenta qualità. “Dark Eyes” è registrato bene, è ricco di canzoni importanti che ci raccontano d’amore, di Rock ‘N Roll, paure, speranze e sparizioni. Tutti i brani sono differenti fra di loro, il disco scorre molto bene senza pause ne ripetizioni, una rarità per i tempi che corrono. Il complesso è completato da Bernie Ek al basso, Jan Lundberg alla batteria e da Mats Sandborgh alle tastiere.
Questo genere di musica troppe volte a torto viene considerato di basso livello, il Rock è per gente troppo leggera e spensierata, gente che non si inserisce a dovere nella società perché ha di che protestare e tutte queste balle che conosciamo fin troppo bene, ma “Dark Eyes” con i suoi riff, le sue melodie e l’immensa classe è qui a sfidare ogni altro tipo di prodotto alternativo. Sfido chiunque all’ascolto di questi pezzi e rimanere impassibili, gli Alien conoscono a menadito le origini di questo movimento, dalla lezione dei Led Zeppelin sino ad arrivare ai suoni dei giorni d’oggi, il tutto miscelato con molta personalità, quella che manca al novanta percento dei gruppi moderni. Artisti non ci si inventa, c’è bisogno della testa sulle spalle, quella propria che sicuramente ci differenzia dalla massa.
Gli Alien ci regalano tre quarti d’ora di buona musica e a chi non li ascolta non posso fare altro che dirgli “…mi dispiace, non sai cosa ti perdi”. MS

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